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sabato 16 marzo 2013

PASSATO, PRESENTE E AHAHAHAHAH!

You know, all'alba dei ventisei anni mi sento almeno il doppio dei miei anni. Ah, maledetti anni bisestili.
La frase che forse più delle altre mi rappresenta, decisamente rubata e riadattata per l'occasione, potrebbe essere "...è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo cominciare una sigaretta. Che c'hai da accende?".
Ventisei anni, 4/3 della vita media di un alcolizzato, ed è quasi ora di fare un breve riepilogo, tirare le somma su presente, passato e futuro.

Presente
Il presente è una merda. Ho quasi raggiunto il termine del visto australiano e non ho idea di cosa farò da qui ad una settimana. Dovrei lavorare in una farm, raccogliere frutta e verdura in mezzo a serpenti e ragni velenosi, nelle più rosee delle aspettative, ma sono conscio e lucido nel constatare che sudare non ha mai fatto bene alla mia tanto delicata pelle. Fattorie piene di coreani e malesiani mi aspettano a braccia aperte, pronti a vendermi a caro prezzo il LORO vitto e il LORO alloggio in cambio della MIA schiena e delle MIE braccia, notoriamente rubate a tal lavoro anni addietro e mai più restituite. Eppure qualcosa mi dice di provarci, cercare l'escamotage che faccia drizzare i capelli al più puro ed onesto australiano d'origine irlandese, figlio di una stirpe di terroristi anteguerra, in maniera tale da sistemare la mia situazione in different ways. Non so, maybe un falso certificato di nascita, un de facto creato ad arte, ingravidare la prima sordomuta che dimostra d'avere la cittadinanza oz. I don't know.

Passato.
Il mio passato mi perseguita. Cioè, non è il passato che mi perseguita, è che io, nota vittima della sindrome di stoccolma, mi sento molto legato al bel paese. Anni passati a bighellonare anziché studiare, fumare anziché lavorare, lavorare anziché scopare, hanno fatto si che il mio sangue abbia cominciato una produzione abnorme di colesterolo buono. Ma allora io mi domando: se è buono, perché non avete trovato un nome diverso da "colesterolo"? Si, un po' come "tumore benigno", stessa storia. Ma ora basta a smacchiare giaguari, come diceva sempre jaques cousteau.
Il passato è fatto di dolori mestruali alleviati da lungimiranti terapie di vibratore assunto per via anale. O almeno così mi sembra di capire dal mio oroscopo. Vergine.

Futuro.
Ahahahahahah! Oddio oddio oddio oddio! Ahahahahahahah| Smettila ti prego smettila! Ahahahahahah!
Occristo, per poco ci crepo.
Futuro? Personalmente vedo i maya, un'epidemia di colera bubbonica suina, un doposbornia a vino rosso, testimoni di geova che si aggiudicano appalti in portineria, punture di zanzare sull'interno coscia e che domani è sempre lunedì. Sempre. E cominci prima, qualsiasi cosa tu debba fare. Tu, non io.

No, seriamente, i testimoni di geova proprio non li sopporto. Di cosa stavo parlando?

venerdì 30 novembre 2012

IO TUTTO SACCIO!

Da quando vivo a Sydney ho conosciuto solo due tipi di persone: chi dice di conoscere tutto di questa città e chi ha un amico che dice di sapere come vanno le cose a Sydney.
C'è anche da considerare che, molto spesso, chi dice di saper tutto ha anche un amico che sa come vanno le cose a Sydney. Giusto per non farsi mancare nulla.

Il lavoro è difficile da trovare? È perché non ti sbatti abbastanza. Bisogna andare in giro, chiedere, consegnare curriculum (sic), mandare mail, fare cose, vedere gente... Che lavoro faccio io? Sto nel ristorante di mio zio.

L'inglese? Non è così essenziale come sembra. Basta imparare la lezioncina, ripetere a pappardella, sapere quelle quattro cose utili e tutto scorre via facile. Liscio proprio. Di cosa mi occupo? Volantinaggio.

Sydney cara? Si, un pochetto, però basta sapere dove andare e come spendere, non è che ci voglia una laurea. Certo, se vieni qua e pensi di andare ogni sera al ristorante hai sbagliato città. Bisogna avere pazienza, scoprire ogni giorno cose nuove, un poco alla volta: oggi un supermercato conveniente, domani un negozio di seconda mano, dopo domani un mercatino per la frutta, il giorno dopo ancora il pub nascosto con la birra a prezzo di costo e così via. Ora andiamo da McDonald che danno i cheesburger a due dollari...

Le spiagge? Ti consiglio questa, è davvero bella, ci vado spesso. È sotto un promontorio roccioso, contornata da un bosco di abeti, di difficile accesso. Mi piace tanto perché è poco frequentata. Si, è un po' scomoda da raggiungere per via di quell'unico bus che passa ogni 12 ore nei giorni pari e 15 nei festivi, però vuoi mettere la soddisfazione di vedere le meduse giganti durante il periodo degli amori? E poi, sai, dalle altre parti è sempre la solita solfa: ragazze in topless, curve mozzafiato, surfisti in ogni dove, barbecue sempre accesi, feste in spiaggia, birra gratis agli stand...ehi, ma dove vai? Torna indietro!

Come ho fatto per il visto? Niente di più semplice: io sono qui da quasi due anni, la mia ragazza è coreana e i suoi genitori hanno delle amicizie in certe farm controllate da loro conterranei. Alla fine della storia me la cavo pagando 1.200 dollari e scansandomi tutta la fatica di dover raccogliere mele o incartare arance. Come farò in seguito? Con un visto Student! (coglione)

sabato 24 novembre 2012

NEWS FROM SYDNEY - DOWN WORLD 2

Riprendiamo il discorso Sydney: dov'ero rimasto? Ah già..

4 - La Fica

A dire la verità non ho avuto granché modo di girare per locali la sera ma devo dire che, quei pochi posti visitati, erano davvero ben forniti dell'accessorio che titola il paragrafo.
Ho notato che le ragazze australiane bevono come un italiano medio (circa 7/8 birre a sera, peccato non abbiano la Ceres) e non nascondono il gusto che provano nel farlo. Lo dimostrano i vari depositi di succhi gastrici alle entrate dei club e pub che animano la City.
Amano il divertimento allo stato puro e non si vergognano di nulla: ho udito rutti sovrastare il vociare di centinaia di persone, risate sguaiate, palpate estreme e una sevraesposizione di culi, tette e "camel toe" che, al confronto, striscia la notizia sembra la versione televisiva di Famiglia Cristiana (esempio non molto azzeccato...). Il problema, forse, è proprio questo "non lasciare nulla all'immaginazione". Mi correggo: no, non è un problema, è per meglio dire la Soluzione.
Alla luce di quanto descritto in precedenza vi posso affermare, con una certa convinzione, che non scopare in Australia è davvero un'impresa. E parlo per esperienza. Nelle mie poche visite notturne sono stato approcciato in maniera a dir poco palese da quattro ragazze. Ovviamente in momenti differenti. E non sono un sex symbol da fotoromanzo, ve l'assicuro. Stop.

5 - La lingua

Per quanto riguarda la lingua, e non mi sto riferendo al paragrafo appena sopra, l'inglese "australiano" non è così criptico come molti affermano. È inglese, punto. Parlato velocemente e "tagliato" quanto volete, è vero, ma è e rimane inglese. Alcuni termini di uso comune sono leggermente differenti, ve lo concedo, ma sfido chiunque di voi ad affermare che un australiano in vacanza in provincia di Avellino o Bergamo (o una qualsiasi altra sperduta città del cazzo) e che vanta una conoscenza base d'italiano, si troverebbe meno in difficoltà con la lingua di Dante. Non c'è paragone.
L'inglese, se lo si vuole capire, lo bisogna prima conoscere. Con il tempo, poi, l'abitudine all'accento e alla cadenza viene da sé, ma se non lo si sa per nulla la vedo dura per chiunque.

Basta. Per altre news dall'emisfero australe vi do appuntamento più in là, quando magari sarò meno scazzato.
Ora vado ad aggiornare la mia esperienza per quanto riguarda il punto 4. See you! 

sabato 17 novembre 2012

NEWS FROM SYDNEY - DOWN WORLD

Report degli ultimi 9 giorni passati a Sydney.

1 - Il viaggio

Se volete un consiglio, e se non lo volete potete saltare direttamente al punto 2, evitate compagnie low cost per viaggi internazionali.
25 ore di volo, se passate a stretto contatto con il sedile anteriore di un Hare Krishna's devote, possono segnare un'esistenza. Per non contare il fuso orario (c'è un punto del viaggio, tra Taipei e l'Australia, che in meno di un'ora si passa dal tramonto all'alba), il cibo orientale che sembra abbia il sapore di un neonato non ancora svezzato e i tanto agoniati scali (a New Delhi ci hanno requisito una quindicina di accendini, chissà per quale motivo).
Nota positiva: le hostess. Sembravano provenire direttamente dal set di un interracial porn. Indiane, cinesi, "taiwanesi", giapponesi e chi più ne ha più ne metta.

2 - L'ostello

A meno che tu non sia un amante del parkour, sconsiglio vivamente di misurarti con l'esperienza dell'ostello per un periodo superiore alle 48/72 ore complessive.
Assenza totale d'igiene, sia nelle varie "camerate" che negli spazi comuni (pentole dai fondi arrugginiti, forchette e stoviglie incrostate), acqua con concentrazioni di cloro che neanche nelle pozzanghere di Cernobyl (ma questa, d'altronde, è una delle pecche dell'intera Sydney), persone che vivono notte e giorno a piedi nudi (ho visto scene che voi umani..), school party che non verrebbero in mente neanche a Claudio Cecchetto, finestre sbarrate dall'interno e dall'esterno.
Insomma, una bella esperienza.

3 - La City

La città è fantastica: paesaggi da sogno, baie e spiagge selvagge, parchi e spazi verdi un po' ovunque e a portata di mano (basta saper scegliere il bus o la linea di tube giusta e sei a dieci chilometri dalla civiltà) e, allo stesso tempo, una city piena di grattacieli, uffici, centri finanziari e soldi che sembrano uscire dai tombini.
Nei nostri primi giorni una cosa in particolare ha attratto notevolmente la nostra curiosità: le auto sono sempre tutte pulite. Every. Fucking. Car. Is. Totally. Clear. Stahp.
Gli australiani sono persone socievoli, grandi bevitori (nonostante esista una patina di proibizionismo apparente che ricorda molto gli stati uniti di fine '700), chiacchieroni fino all'inverosimile e, nonostante tutto, con una passione sfrenata per lo sport e il benessere fisico.

Continua...


mercoledì 19 settembre 2012

ADDIO, ARRIVEDERCI, CIAO, A MAI PIU'

Questo è un addio, anzi un arrivederci.
Il blog rimane, io me ne vado dall'altra parte del mondo.

Sydney e una nuova vita mi aspettano. Magari aggiorno qualcosa da laggiù, oppure no.
Comunque faccio come cazzo mi pare.

Ciao, a mai più.