giovedì 23 febbraio 2012

CHIESA NATURAL DURANTE

  • Allora ci vediamo sabato verso le 18. Ok?
  • Va bene... No, aspetta, sabato alle 18 non posso, c'è la messa per il sesto anniversario della morte di mia nonna. Facciamo dopo?
  • No, dopo non potrei io perché sarei ubriaco e lo sai che guido da cane quando sono ubriaco. Che ne dici di domenica mattina?
  • Domenica mattina lo sai che devo accompagnare al catechismo mia sorella. Quella ha la cresima quest'anno e non può mancare.
  • Allora facciamo il pomeriggio.
  • Il pomeriggio ho il corso in chiesa per la preparazione al matrimonio. Lo sai quanto ci tiene che lo frequenti Maria Rosaria Addolorata.
  • Eh ma porcoddio!
  • Già



  • Senti...a che ora hai detto che è la messa per tua nonna?

mercoledì 15 febbraio 2012

PERCHE' SANREMO È SANREMO

Ieri sera è cominciato il festival di sanremo (o san remo?).
Ovviamente non l'ho guardato e, sinceramente, non mi è neanche saltato in mente di farlo per due ragioni:
1 - Non ho il televisore
2 - Stavo scopando con la stessa intensità con cui scopa una bidella il suo primo giorno di lavoro.

Oggi è però impossibile non imbattersi in editoriali, news, smentite, cambi di rotta, paternali, errori madornali e altre parole a casaccio riguardanti il monologo di celentano andato in onda ieri sera sulla prima tv di stato: ha chiesto la chiusura di due giornali alla frutta. E 'sti cazzi?!? Celentano pontifica il suo disco, a quasi 6.000 euro il minuto, e per arrotondare dice che la chiesa è cattiva, la guerra brutta, che emergency è tanto piena di brava gente, che la polo con la cravatta nun se pò guardà, le mutande bisogna cambiarsele ogni giorno, l'italia è un paese di furbi e ipocriti... ma state scherzando? 350.000 euro per dire ovvietà?

E oggi tutte le testate (online e no) ad agitare il ditino perché "non si fa", perché celentano non può dire quello che ha già detto, perché la chiesa non è poi tutta così, perché famiglia cristiana in fondo usa carta riciclata e all'avvenire erano tutti contro berlusconi e allora dov'era celentano quando parlavano male di berlusconi (con tutto quello che si può generare tra botte e risposte in commenti, facebook, twitter ecc). Basta. Non vi rendete conto che lui può dire ovvietà a 100 euro al secondo perché voi (rai, giornali, benpensanti di 'sto cazzo) non siete in grado di dare UNA notizia che non abbia a che fare con cagnolini salvati nel bosco, balene che spiaggiano, lo spread a 380, no a 390, ora 410, tornato a 370...

Celentano ve lo meritate tutti, soprattutto chi lo critica.
Tanto io la musica me la scarico.

martedì 14 febbraio 2012

SAN VALENTINO

Pensiero di san valentino:

Cos'è la donna?

La donna è l'unica gola in cui getto volentieri la vita

giovedì 9 febbraio 2012

LA DISPERAZIONE È UN PIATTO CHE VA SERVITO CON LE LENTICCHIE

Quando, la mattina dopo una serata passata a casa con gli amici a base di alcol, buona musica, teste pensanti e solo ciò che questo mix d'ingredienti può generare, vi capita d'incontrare il vicino di casa che vi dice "Stavo per chiamare i carabinieri!", non disperatevi.
Sarà quando vi dirà "Ho appena chiamato i carabinieri!", il momento giusto per farlo.

martedì 7 febbraio 2012

SAGGEZZA POPOLARE

Alemanno: chi caga sotto la neve prima o poi si scopre.

lunedì 6 febbraio 2012

SANT'ARTICOLO 18, PREGA PER NOI

Bisognerebbe sdoganare la sacralità del famigerato articolo 18.
Potrà sembrare brutto dirlo, ma molto spesso chi fa da tappo ai giovani che tentano di entrare nel mondo del lavoro, sono proprio gli "inetti" a tempo indeterminato. Non prendiamoci in giro: a meno che non truffi l'azienda, ti fingi malato (e ti sgamano), minacci o picchi qualcuno, l'azienda ha lo stesso potere decisionale che ha, nella coppia sposata, un marito nella scelta del programma in televisione la sera che danno don matteo, ovvero pari a zero.

Certamente ci sono aziende marce come la bocca di Shane MacGowan, ma è appunto per questo motivo che è necessario una riforma seria per poter fare a meno dell'art. 18. Bisogna poter accantonare questi cazzo di simboli per i quali, categorie di mangiapane a tradimento (i sindacati), giustificano la propria esistenza. L'art. 18 ha senso se l'azienda è in malafede, giustissimo. L'art. 18 però non difende chi vuole entrare nel mondo del lavoro nel caso in cui, la malafede, sia del lavoratore a tempo indeterminato. Non siate ipocriti, per vedere il problema bisogna innanzitutto saperlo cercare, il problema. È semplice dire "NO" a tutto, per diritto di nascita. Eppure quanti di voi si sono lamentati della mancanza di conoscenze o della lentezza degli uffici pubblici? Quanti di voi si lamentano del collega che vi fa sgobbare il doppio del dovuto per i suoi errori? Quanti di voi non hanno lavoro ma hanno le conoscenze (lavorative) necessarie? In quanti annunci di lavoro si richiede "giovane età ed esperienza" dando l'impressione che, più di un annuncio, si tratti di un ossimoro?

Credo che la "solidarietà" tra i lavoratori sia proprio questo: cedere un po' dei diritti che hanno pochi per far si che tanti ne guadagnino. Ovviamente la riforma deve far si che chi ci guadagna siano i lavoratori, e non le aziende. Le aziende, dal mio punto di vista, dovrebbero semplicemente avere la possibilità di licenziare chi non è in grado di svolgere il proprio lavoro. Non so voi, ma io mi imbatto ogni giorno con impiegati (è l'unica categoria con cui vengo a contatto durante l'orario di lavoro) che non sono in grado di utilizzare un computer o eseguire una semplice operazione: vi sembra normale nel 2012? Io devo continuamente tenermi aggiornato, rischiando allo stesso tempo di non vedere rinnovato il mio contratto, e chi usufruisce del mio servizio può bellamente fottersene di tutte le mie fatiche con il culo al riparo su di una poltrona a tempo indeterminato. E non sia mai che gliela si nomini!

La mitizzazione dell'articolo 18 è un tabù che deve cadere. Dopo il sesso, i tatuaggi sul viso e lo sbiancamento anale, è ora che anche l'articolo 18 si dia una botta di make up. Si cominciano a vedere troppe rughe.